Passeggiate autobiografiche a ritmo lento
Il camminare a ritmo lento è fonte di scoperte. Dei luoghi, della natura, della bellezza, del nostro corpo e di noi stessi. Camminare è da millenni metafora della vita e della conoscenza, il viandante è figura dell’ascolto – di sé, dell’altro e della natura – e dell’incontro.
I percorsi di Parole in cammino. Passeggiate e scritture a ritmo lento promossi da Sapereplurale propongono itinerari a piedi nella natura, attraversati da momenti di scrittura autobiografica, in cui si uniscono piacere dell’andare, scoperta dei luoghi e percorsi sulle tracce dei ricordi personali.
Già da molti anni di Combray tutto ciò che non era il teatro e il dramma del coricarmi non esisteva più per me, quando in una giornata d'inverno, rientrando a casa, mia madre, vedendomi infreddolito, mi propose di prendere, contrariamente alla mia abitudine, un pò di tè. Rifiutai dapprima e poi, non so perché, mutai d'avviso. Ella mandò a prendere una di quelle focacce pienotte e corte chiamate "maddalenine", che paiono aver avuto come stampo la valva scanalata di una conchiglia di San Giacomo. Ed ecco, macchinalmente, oppresso dalla giornata grigia e dalla previsione di un triste domani, portai alle labbra un cucchiaino di tè, in cui avevo inzuppato un pezzetto di "maddalena". Ma, nel momento stesso che quel sorso misto a briciole di focaccia toccò il mio palato, trasalii, attento a quanto avveniva in me di straordinario. Un piacere delizioso mi aveva invaso, isolato, senza nozione della sua causa. M'aveva subito rese indifferenti le vicissitudini della vita, le sue calamità inoffensive, la sua brevità illusoria, nel modo stesso che agisce l'amore, colmandomi d'un'essenza preziosa: o meglio quest'essenza non era in me, era me stesso (M. Proust, Dalla parte di Swann).