Mercoledì, Novembre 13, 2024
Saperi, competenze, pratiche e narrazioni nel sociale
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Associazione di promozione sociale
Decollano a febbraio, nell’ambito delle attività di educazione per gli adulti condotte dal MEIC di Torino con un gruppo di circa 200 donne arabe, 4 laboratori di narrazione che prevedono lo scambio di “biografie della migrazione” tra donne migranti e tra migranti e native, per facilitare e moltiplicare incontri, dialoghi inediti e conoscenza reciproca. Si tratta del ciclo Il té delle storie. Raccontare per incontrarsi ● Incontrarsi per raccontare, un’idea nata durante l’incontro partecipativo “La piazza delle donne” promosso da SaperePlurale nell’ottobre 2013 in Barriera di Milano e sperimentato con due primi incontri l’8 marzo 2014. Gli incontri sono stati un successo, e hanno aperto una nuova strada…
Stiamo lavorando per dare vita a un nuovo progetto, Mnemosine. Si tratta di un percorso di sensibilizzazione, animazione culturale e sociale dedicato alla detenzione femminile e ai diritti delle donne detenute, che culminerà nell’installazione di un’opera artistica creata da donne in un luogo della città dedicato alle 11 donne, 9 detenute e due agenti, morte nell’incendio della sezione femminile di Vallette il 3 giugno del 1989.
È stata la più grande tragedia, in termini di vite umane distrutte, del carcere del dopo riforma del 1975. Già allora, un gruppo di donne allora detenute, con il sostegno di molte e molti, prima tra tutti Bianca Guidetti Serra, con l’Associazione “3 giugno”, si attivò perché questa tragedia fosse un insegnamento, e la sicurezza e i diritti di chi è detenuto/a fossero garantiti, prima tra tutti quello alla incolumità e alla vita. Due di queste donne oggi sono socie di Sapereplurale. E oggi intendiamo, a venticinque anni da quella tragedia, trovare un modo affinché la memoria di questo dramma resti viva: per ricordare chi non c’è più, e per ricordare e ricordarci sempre che i diritti di chi è rinchiuso/a per espiare una pena vanno presidiati e difesi, da parte di tutti, istituzioni e società civile. Il progetto ha avuto il consenso e la collaborazione della Città di Torino. In febbraio partiremo con un crowdfunding, seguici sul sito! Progetto in partnership con Rete Culturale Virginia.
Barriera sbarca ai Murazzi
Evento per la chiusura dei Progetti Urban CSB II, a cui SaperePlurale ha partecipato con il progetto “Gender&theCity”.
Il 19 settembre dalle 16.30 alle 24.00 ai Murazzi del Po - arciPELAGO beach, “Barriera sbarca ai Murazzi”, mostre, video, musica e performance teatrali.
SaperePlurale presenta:
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Nuova iniziativa a Mirafiori, Torino, nell’ambito del laboratorio di Pratiche filosofiche per città in transizione, ideato e condotto da Patrizia Ottone con SaperePlurale.
Il 26 settembre 2014 alle ore 17.30, al Mausoleo della Bela Rosin, Strada Castello di Mirafiori, 148/7, Riflessioni intorno a libro Disattendere i poteri. Pratiche filosofiche in movimento (edizioni Mimesis).
“Uno sguardo che ci invita a comprendere sempre più quali possano essere oggi gli spazi, i tempi e i mezzi da dedicare alla promozione e alla realizzazione di sensibilità e azioni critiche”.
Partecipano Silvia Bevilacqua e Pierpaolo Casarin (curatori di Disattendere i poteri
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Raccogliere storie come azione sociale
Dal 28 ottobre 2014
c/o Circolo Maurice, via Stampatori 10, Torino
8 incontri settimanali di 3 ore ogni martedì dal 28 ottobre al 16 dicembre 2014, ultimo incontro di verifica e consulenza a gennaio 2015.
Condotto da S. Ronconi e Liz O’Neill.
Moltiplicare lo scambio di storie significa moltiplicare la rete delle relazioni sociali. Lo scambio narrativo è un’azione sociale, che mette in comunicazione soggettività diverse, consente la presa di parola su di sé, permette di riconoscersi ed essere ri/conosciuti dall’altro, e permette di incontrare l’altro lasciandosene attrarre, spesso oltre la distanza o la diffidenza.
Scambiare storie è una delle più antiche pratiche umane, ma può anche essere un’azione sociale da sostenere e curare per facilitare dialoghi inediti e scambi sociali in ambiti diversi: un quartiere, un'associazione, un gruppo. Il metodo autobiografico ci aiuta a costruire contesti narrativi, a promuovere ascolto e scambio di narrazioni e con essi una pratica di democrazia e protagonismo positivo. Il “biografo scalzo” è al tempo stesso testimone e mediatore di storie
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