Qual è il “Paese delle badanti”?
Il Paese delle badanti è uno spazio reale nuovo, che unisce e separa terre e persone. Uno spazio umano che rispecchia i contrasti e l’evoluzione della società contemporanea. Uno spazio la cui dimensione più vera è quella del “viaggio” dentro e fuori le anime dei protagonisti.
Francesco Vietti compie il viaggio, andata e ritorno, da una metropoli italiana a un villaggio della Moldavia: un’etnografia particolare, itinerante, sulla base di due società in profondo cambiamento e costante interazione fra loro, quella postcomunista da un lato e quella postindustriale dall’altro. Attorno alle badanti girano, infatti, nuovi modelli di vita e diverse realtà: il mito del ritorno, il fascino dello stile europeo, i confini labili dell’Est che si flette verso l’Occidente, i figli lasciati crescere, i mariti lasciati indietro, i padri lasciati andare vs i nonni acquisiti della nostra Italia, sempre più vecchia e legata alla “catena della cura”. Il diario di viaggio dell’autore indaga la vita quotidiana e i lunghi e continui spostamenti delle badanti emigrate dall’Est, oggi cardini essenziali del mondo assistenziale italiano. L’Autore fissa l’immagine della difficile transizione vissuta dall’Europa dell’Est e dalla società occidentale dopo la caduta del sistema bipolare della Guerra Fredda, frammenti di vita uniti dal filo dei mille viaggi A/R delle badanti.
Lucia Portis e Laura Ferrero, in un’accurata scelta e rielaborazione del ricco materiale biografico raccolto, illustrano le quotidiane storie del mondo della “cura” con gli affinati strumenti dell’antropologia e con la sensibile intelligenza dell’impegno e della solidarietà sociale.
Aldo Pavan, con i suoi “scatti d’Autore”, dipinge in immagini i protagonisti di questo viaggio, dagli sfondi più consueti dei paesaggi cittadini agli spazi di villaggi che appaiono quasi esotici eppure così familiari.
Vi siete mai chiesti che cosa succederebbe se le “badanti” scioperassero per una settimana?